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Quante ore passiamo in cucina? L’importanza della qualità dell’aria

Il tema della qualità dell’aria, anche all'interno delle mura domestiche, è sempre più importante per gli italiani. Ecco i contenuti di una ricerca commissionata da Dyson

tag: cucina  inquinamento  

È sempre più importante, e risulta sempre più sentita dalla popolazione, la necessità di attuare azioni per abbattere l’inquinamento indoor, considerato il tempo passato in aree chiuse, come la casa o l’ufficio. Numerose sono, infatti, le sostanze che non fanno bene all’organismo, dalla polvere agli allergeni, fino a gas e composti organici volatili (COV).

Una ricerca commissionata a Toluna dal marchio di elettrodomestici Dyson mostra che il 70% degli Italiani è preoccupato per la qualità dell’aria che respira.

Tra le fonti di inquinamento ci sono i fumi di cottura e determinati metodi di preparazione del cibo. “La frittura, ad esempio – si legge in una nota di Dyson che spiega la ricerca effettuata –, può rilasciare particolato fine e ultrafine, mentre alcuni prodotti utilizzati per la pulizia delle superfici possono contenere COV: il limonene, uno dei composti che conferisce ai prodotti per la pulizia una profumazione agli agrumi, può reagire con l'ozono naturale in casa per creare formaldeide, un gas potenzialmente nocivo, 500 volte più piccolo rispetto al particolato PM 0,1 e particolarmente difficile da catturare”.

“Più della metà del campione della ricerca cucina tutti i giorni – si legge ancora –, con una media di 6.1 giorni a settimana. Tanto anche il tempo dedicato alla preparazione dei pasti: in settimana le ore sono poco più di due al giorno (2.2), ma salgono se si considerano il weekend o le festività. In media, infatti, le ore passate a cucinare diventano 3 il sabato o la domenica e addirittura 7-8 in occasioni speciali, come il Natale o la Pasqua”.

Per eliminare i problemi dei cattivi odori e dell’inquinamento “gran parte del campione opta per l’areazione dell’ambiente, con l’apertura di porte e finestre (86%) o l’accensione della cappa/aspiratore (74%). Solo una piccola percentuale di italiani ha pensato di ricorrere a purificatori o apparecchi specifici (13% del campione). Quando interrogato rispetto ai purificatori, il 15% del campione afferma di possederne uno, con un 67% di chi afferma di conoscerli senza ancora averne acquistato nessuno”. È proprio la cucina il luogo dove “chi possiede un purificatore o vorrebbe averne uno lo collocherebbe (l’80% degli intervistati), seguita dal salotto/soggiorno per il 29% e dalla camera da letto (29%). Tra le caratteristiche principali richieste a un purificatore gli intervistati indicano che purifichi l’intera stanza (60%), elimini gli odori (stessa percentuale, 60%) e sia silenzioso (44%)”.

Se da un lato lo studio mostra come il tema della qualità dell’aria sia sempre più importante per gli italiani, dall’altro si conferma ancora una volta quanto la cucina sia fra le passioni principali degli italiani.

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